martedì 10 novembre 2009

Faccia a faccia



Mentre si celebrano i vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, un’altra barriera è ancora saldamente in piedi: quella tra Israele e Cisgiordania. Il 6 novembre alcuni pacifisti israeliani e palestinesi avevano provato a demolirne una parte, subito fermati dall’esercito. Un artista, invece, ha pensato di farne un simbolo.
Nel 2007 il fotografo Jr aveva dato vita al progetto Face2Face: ritrarre palestinesi e israeliani che fanno lo stesso lavoro e mettere la loro faccia a faccia, in formato gigante, in luoghi molto visibili. Esposta sui muri di molte città d’Israele e della Cisgiordania, oltre che sul muro stesso, Face2Face era diventata così la più grande mostra illegale del mondo.
“Quando abbiamo ideato questo progetto, nel 2005, abbiamo deciso di andare insieme in Medio Oriente per capire perché i palestinesi e gli israeliani non riuscivano a trovare un modo per vivere insieme. Abbiamo viaggiato attraverso le città israeliane e palestinesi, senza parlare molto. Solo osservando con stupore. Questa è una terra sacra per ebrei, cristiani e musulmani”, spiega Jr.
“Questa piccola regione in cui si possono vedere le montagne, il mare, i deserti e laghi, amore e odio, la speranza e la disperazione legate insieme. Dopo una settimana abbiamo tratto la stessa conclusione: queste persone hanno lo stesso aspetto, parlano quasi la stessa lingua, sembrano fratelli gemelli cresciuti in famiglie diverse. Una donna dal capo velato ha la sua sorella gemella sul lato opposto del muro. Un contadino, un tassista, un insegnante, ha il suo fratello gemello di fronte a lui. E lo combatte senza sosta. È ovvio, ma non lo vedono. Dobbiamo metterli faccia a faccia. Allora capiranno. Vogliamo che, finalmente, vedendo il proprio ritratto e quello degli altri tutti ridano e riflettano”.

Articolo tratto da: Internazionale
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